UNA ESCORT DAVVERO SPECIALE – 5° tempo -  Bergamo   - Trentino Alto Adige Trasgressiva

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La trans gridò ed il suo cazzo esplose. Una fontana di seme bianco e caldo schizzò contro le lenzuola. Nanìta sgorgò diversi getti di sborra sul letto e sulla mia mano. Godendo di quella visione, io eruttai direttamente nel preservativo. Il suo viso era talmente illuminato di soddisfazione che mi faceva sciogliere il cuore. - Grazie Zorro, è proprio quello di cui avevo bisogno. Come probabilmente capirai, essere transgender rende la mia vera vita sessuale molto difficile, avvelenata dai commenti disinvolti ed ignoranti che fanno i clienti. Sì certo, posso masturbarmi da sola, ma ho anche il diritto ad avere una sessualità condivisa e reale. La fantasia va bene fino ad un certo punto. Adesso sono in uno stato di overdose da orgasmi falsi, simulati solo per compiacere i clienti. Voglio recuperare il tempo perduto. Ti piacerebbe aiutarmi a recuperare il tempo perduto? - Oh sì, sei la donna più sexy che abbia mai frequentato. Quando vorrai, io sarò pronto! Facemmo un'altra doccia e, mentre ci rivestivamo, mi mostrò le sue mutandine speciali indossandole. Inserì con cura il suo pene e le balle nella tasca frontale, che aveva due strisce di velcro per nascondere il tutto. Era abbastanza grande da contenere anche il cazzo eretto, mantenendolo saldamente contro il corpo. Attraversando il corridoio, le nostre labbra si sono rapidamente unite ancora, mescolandosi in un avvinghiarsi indecente di lingue. - Se non fossi così affamato, ti trascinerei di nuovo sul letto. Ma voglio portarti fuori, davanti a tutti quelli che ti considerano solo una escort, una puttana, e per di più transessuale. In pochi minuti arrivammo in uno dei ristoranti più alla moda. Mentre una cameriera ci conduceva al nostro tavolo, potevo vedere ogni testa di cazzo maschile girarsi guardando Nanìta passare. Ero orgoglioso di lei e potevo capire quegli sguardi pieni di lussuria. Anzi, mi sentii fortunato di aver condiviso la sua compagnia ed il suo corpo nudo. Mi domandai, viziosamente, se il loro desiderio sarebbe stato così forte una volta vista spogliata e... cazzuta! Dopo la cena, la portai in una discoteca famosa vicino a Vaprio d'Adda. Nanìta mostrò a tutti quanto poteva far ballare il suo splendido culo. Aveva già il mio uccello pronto e desideroso, ma a giudicare dagli sguardi affamati dei ragazzi intorno a noi, non ero l'unico. CONTINUA

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